Annuario della nobiltà italiana 2003 - 2006 (edizione monumentale in 3 volumi in cofanetto) ESAURITO

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    I tre volumi sono strutturati in sette parti principali, comprendenti ciascuna le schede delle seguenti categorie di famiglie classificate in ragione dei riconoscimenti nobiliari ottenuti:

1. Papa e sacro collegio e case reali già sovrane negli stati italiani preunitari;
2. famiglie elencate nel Libro d'oro della nobiltà italiana e negli elenchi ufficiali nobiliari del 1921 e del 1936 (per un totale di circa 12.000 famiglie);
3. famiglie la cui nobiltà è riconosciuta in vario modo dal Sovrano militare ordine di Malta;
4. famiglie riconosciute nobili prima dell'unità d'Italia o dal papa o dal Corpo della nobiltà italiana;
5. antiche famiglie in possesso di stemma e con vita more nobilium e riconosciute come tali da varie istituzioni;
6. famiglie create nobili, titolate o patrizie dalla Repubblica di San Marino;
7. famiglie italiane riconosciute nobili da sovrani stranieri dopo il 1948 o che ebbero concessioni di stemmi da potestà straniere.

Video con immagini della XXX edizione dell'Annuario della Nobiltà

 
 
Presentazione della XXX edizione dell'Annuario della Nobiltà Italiana

    Nella prestigiosa cornice di Palazzo Lascaris, Sede della Regione Piemonte, si è tenuta il 10 dicembre 2007 la presentazione della XXX edizione dell’Annuario della Nobiltà Italiana, monumentale opera che raccoglie informazioni su oltre 19.000 Casati.

    L'opera tratta ampiamente anche della questione dinastica in Casa Savoia e indica come, per le leggi della Famiglia Reale, il Capo del Casato oggi sia S.A.R. il Principe Amedeo.

    La prima edizione dell’Annuario della Nobiltà Italiana venne stampata nel 1879 grazie ad uno dei maggiori studiosi mondiali di araldica: Giovanni Batista di Crollalanza.

    Ospite d’eccezione dell’incontro è stato S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia, autore della nota introduttiva al volume.

    Il Principe, accolto dal Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Davide Gariglio e dal parlamentare torinese On. Giorgio Merlo, che hanno fatto gli onori di casa, ha visitato l’esposizione di volumi araldici allestita per l’occasione.

    Prima della presentazione dell’Annuario, il Capo di Casa Savoia ha ricordato uno ad uno gli operai recentemente scomparsi per incidenti sul lavoro, chiedendo un minuto di silenzio. Il pubblico presente si è alzato in piedi per questo toccante e significativo momento di raccoglimento.

    Il Principe Amedeo ha illustrato i pregi di questa opera che raccoglie informazioni su famiglie nobili e notabili ed è da considerarsi il lavoro scientifico più completo nel suo genere.

    S.A.R. ha tenuto particolarmente a sottolineare che sono state inserite nell’Annuario tutte le famiglie dell’aristocrazia ebraica italiana. Non sono state “reintegrate” ma si sono ritenuti nulli i provvedimenti che, nelle versioni precedenti, le avevano escluse.

    Andrea Borella, curatore ed editore dell’Annuario, ha analizzato il contesto storico del neonato Regno d’Italia che, sin dalla sua fase iniziale di unificazione, ha avuto il merito di considerare e riconoscere le famiglie nobili degli stati pre- unitari.

    Borella ha parlato della Consulta della Commissione Araldica che, durante il periodo fascista, ha perso - qualitativamente parlando -  valore in quanto venivano nominati i membri in base a umori politici, collocando al suo interno persone gradite al potere ma non araldicamente competenti; per questo motivo importanti famiglie nobili non furono censite e quindi riconosciute dallo Stato.

    Le famiglie nobili ebraiche non vennero mai escluse dagli elenchi ufficiali ma venne impedita la pubblicizzazione delle stesse.

    Al giorno d’oggi abbiamo circa 70 mila nobili italiani, dispersi in 140 paesi nel mondo, che si sono trasferiti principalmente per esigenze di lavoro. 

    La maggior parte di essi rientra in un contesto di patriziato locale, solo una minima parte appartiene a famiglie di rilevanza nazionale.

    Al termine dell’incontro il Principe ha rilasciato delle interviste, fra cui una al canale televisivo Raiuno.

Video: 

 
 

 

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